Un viaggio fotografico è qualcosa di più che una semplice vacanza: è un’occasione unica per rendere un viaggio qualcosa di unico da vivere, e soprattutto di indimenticabile. Ed è adatto a chiunque, dal fotografo professionista in cerca di nuovi spunti al fotografo amatoriale, purché si sia pronti a sguinzagliare la propria fantasia e la creatività. Proprio per questo, molte agenzie di viaggi si stanno organizzando per proporre ai propri clienti dei pacchetti appositamente studiati per massimizzare i risultati di questa esperienza, ma prima di partire è bene tenere a mente alcune cose.
Un equipaggiamento professionale, o comunque ben organizzato, di certo permetterà facilmente di sfruttare al massimo le opportunità offerte dal viaggio: reflex, obiettivo grandangolare, teleobiettivo, cavalletto, borsa o zaino, e naturalmente un’unità di memoria adeguata per salvare tutte le fotografie che si faranno. E saranno davvero tante!
Tuttavia, l’obiettivo del viaggio non è il mezzo con cui si ottiene la fotografia, ma la foto stessa: di conseguenza, anche chi dispone di una macchina fotografica analogica, o anche solo di un telefono cellulare particolarmente evoluto, è il benvenuto a partecipare. Soprattutto se si parteciperà ad un viaggio organizzato con l’accompagnamento di un fotografo professionista, che potrà fornire a chiunque il giusto consiglio per ottenere il massimo da ciò che si ha a disposizione.
Non è nemmeno necessario essere dei professionisti della fotografia, sebbene avere una buona padronanza della propria attrezzatura sia fondamentale per evitare inutili perdite di tempo (e di occasioni da fotografare!).
E’ bene ricordare che, pur alloggiando nella maggior parte dei casi in strutture alberghiere, che permetteranno al viaggiatore di ricaricare facilmente la propria attrezzatura elettronica, è bene prevedere dei metodi alternativi in caso di necessità (ad es. power bank), piuttosto che perdere l’occasione di una foto spettacolare.
Eccezion fatta per quei paesi dove le liberà personali sono fortemente ristrette (come in Corea del Nord), non sarà necessario espletare particolari formalità doganali per il trasporto della propria attrezzatura. Tuttavia, per evitare problemi con l’Agenzia delle Dogane italiana, se tornate da paesi noti per il loro livello tecnologico o per i prezzi convenienti (Giappone e USA in primis) è bene portare con sé la ricevuta d’acquisto, per dimostrare che si era già in possesso dell’attrezzatura. Anche in questo caso, la presenza di un accompagnatore potrà essere d’aiuto per chiarire eventuali dubbi.
Qualora sia presente un accompagnatore, questo viene scelto perché è un fotografo professionista che, per dovere o per piacere, ha già visitato più volte la destinazione e ne conosce tutti gli aspetti culturali, paesaggistici e logistici. Proprio per questo, oltre ad assistere il viaggiatore per quanto riguarda gli aspetti prettamente tecnici, sarà in grado di trovare soluzioni alternative qualora sopraggiungano problemi logistici o le condizioni meteo peggiorino. D’altra parte, anche un temporale o un semplice cielo coperto possono offrire l’occasione giusta per quello scatto particolare e inaspettato.
Ogni viaggio prevede la possibilità di incontrare tutte le tipologie di soggetto da fotografare: ritratti, paesaggi, strade, architettura, ambienti notturni, tutto è a disposizione del viaggiatore, che potrà decidere in base ai suoi gusti, all’attrezzatura in suo possesso e, perché no, in base alla propria voglia di sperimentare. Naturalmente, dove presente, l’accompagnatore è presente apposta per supportare gli indecisi.
Per quanto riguarda gli accompagnatori, infine, se è vero che in certe località sono possibili intrattenimenti alternativi come lo shopping, bisogna che essi siano disponibili ad attendere del tempo, ad esempio, per ottenere lo scatto giusto nella steppa della Mongolia, o in un’oasi nel deserto, dove ovviamente non vi sono altre attrattive se non l’attesa stessa.