Tutti ne abbiamo sentito parlare a scuola, quando studiavamo gli antichi Egizi. Ebbene, la pianta di papiro non è solo uno dei pilastri di questa grandiosa civiltà, ma anche una bellissima pianta ornamentale che possiamo coltivare e curare in casa. Se non avete gatti (che finirebbero per mangiarla e rovinarla), la vostra casa non aspetta altro che essere abbellita e impreziosita da questa meravigliosa ed esotica pianta.
Le caratteristiche della pianta di papiro
Prima di scoprire come si coltiva e cura la pianta di papiro, vale la pena approfondire la sua storia millenaria. Si tratta infatti di una pianta originaria di alcune zone del Mediterraneo, tra cui Egitto e Sicilia orientale. È una pianta acquatica che fiorisce in estate (da luglio a settembre) il cui nome scientifico è Cyperus papyrus. I suoi steli possono raggiungere anche i due metri di altezza.
La conosciamo principalmente per il suo ruolo fondamentale all’interno dell’antica cultura egizia, in cui il papiro, come ben sappiamo, veniva impiegato come supporto alla scrittura, per costruire imbarcazioni e utensili e come combustibile.
Ad oggi rappresenta una bellissima pianta carica di significati profondi in grado di adattarsi all’ambiente domestico, arricchendolo e abbellendolo con grazia e delicatezza. In più, come vedremo più avanti, si tratta di una pianta che richiede pochissime cure e quindi adatta a tutti, tranne a chi possiede dei gatti.
Pianta di papiro: come curarla
La pianta di papiro è particolarmente adatta ai climi caldi, dal momento che la sua temperatura ideale si aggira tra i 20° e i 28°. Ciononostante riesce a sopravvivere anche al freddo per brevi periodi, a patto che la temperatura non scenda sotto i 5° e che l’acqua non geli. È bene quindi tenere la pianta di papiro fuori durante l’estate e in casa durante l’inverno.
L’importante per questo tipo di pianta è che i rizomi, ovvero le radici, siano sempre bagnate e sommerse dall’acqua. Anche se l’acqua dovesse mancare per un solo giorno, le foglie diventerebbero immediatamente gialle.
Per questo motivo è importante che il vaso sia completo di un sottovaso molto capiente. I sottovasi in commercio spesso non sono sufficienti e a contenere l’acqua necessaria per la salute della pianta di papiro (almeno una mano), quindi di solito si consiglia di sostituirli con delle bacinelle o dei portavaso più alti.
Il papiro è una pianta che ama la luce, quindi dovrà essere posizionato in piena luce in casa o in un punto molto soleggiato dell’esterno.
Coltivare la pianta di papiro
Per quanto riguarda la coltivazione, è necessario che il papiro abbia a disposizione un vaso di dimensioni adeguate e che sia rinvasato ogni anno finché non raggiunge le dimensioni desiderate. La concimazione avviene da maggio a settembre a cadenza bisettimanale. Contestualmente può essere sfoltito degli steli secchi, facendo particolare attenzione nel maneggiarli in quanto possono risultare piuttosto taglienti.
Infine, trapiantare la pianta di papiro è molto semplice: è sufficiente tagliare, lasciando almeno una decina di centimetri di stelo, una delle “teste” subito dopo la fioritura. Inseritela a testa in giù in un vaso all’ombra in cui avrete già predisposto acqua e torba bruna compatta finché non spuntano le prime foglie. Quando si formano almeno 4-5 foglie potete rimuovere delicatamente la testa e piantarle in vasetti più piccoli, senza esporle direttamente al sole.