Nuova normativa compro oro, quali sono i principali cambiamenti

Come si evince dai numerosi compro oro spuntati in tutte le città, la compravendita di questo metallo prezioso sta avendo molto successo. D’altra parte, in tempo di crisi economica, sono in tanti a voler realizzare un capitale finanziario per sentirsi sicuri. L’oro è da sempre considerato un bene di valore che si mantiene nel tempo, cioè un rifugio sicuro e d’eccellenza. Una delle possibilità più concrete per entrare nel settore dell’oro è di vendere il proprio oro usato, acquistandolo in mercati dell’antiquariato o proponendo il proprio vecchio oro di famiglia.

Quando ci si imbarca nella compravendita di oro le possibilità che si presentano sono essenzialmente due: o ci si rivolge a una gioielleria oppure a un punto vendita compro oro. Di fatto sono i secondi a offrire la maggiore convenienza all’utente, anche alla luce del fatto che provvedono in autonomia ad analizzare i gioielli a differenza di molte gioiellerie che devono richiedere un consulto esterno. I compro oro, inoltre, al termine della compravendita possono anche erogare contanti (in base alla quotazione compro oro), mentre le gioiellerie, a volte, si limitano a proporre solo buoni da spendere presso di loro.

Quotazione Compro oro: istituti seri e affidabili

Se alcuni potrebbero avere timore che i compro oro siano un ricettacolo di merce illegale, è bene sapere che in realtà non è affatto così, soprattutto alla luce delle normative e dei controlli che ci sono soprattutto in questi punti vendita. I compro oro sono oggi attività commerciali sempre più strettamente controllate e regolarizzate. Gli strumenti di valutazione dei gioielli e la quotazione oro compro oro sono controllati periodicamente da operatori della Camera di Commercio per garantire sempre che tutto proceda nella legalità. La bilancia, per esempio, deve essere omologata e viene sempre controllata la sua precisione. Il display dell’apparecchio deve essere sempre sott’occhio anche del cliente per una totale trasparenza nella valutazione.

Per evitare fraintendimenti, nella maggior parte dei casi, i compro oro quotazione in tempo reale, che appongono su specifiche insegne all’esterno del negozio. Tale indicazione viene anche distinta nel prezzo al grammo per l’oro 18 e per l’oro 24 carati, i più diffusi commercialmente. In questo modo, anche senza entrare fisicamente nel negozio, le persone possono farsi un’idea di quanto potrebbero guadagnare: basta moltiplicare il peso del loro gioiello per la quotazione oro usato compro oro. I compro oro più seri e convenienti hanno spesso anche un portale online con un calcolatore che permette, conoscendo peso e carati, di sapere il corrispettivo in denaro. Con una semplice chiamata è possibile inoltre bloccare anche la valuta in corso al momento della stima.

Compro oro quotazione: le normative a cui sono soggetti

Al fine di garantire la tutela dei clienti, i compro oro sono oggi sotto stretto controllo e soggetti a normative precise (tra l’altro aggiornate nel 2017). Questi punti vendita sono registrati e riconosciuti come una particolare tipologia e possono essere gestiti solo da operatori iscritti a specifici istituiti presso l’OAM, alla presenza di specifici requisiti.

Per la valutazione e per ricevere la liquidità a fronte di una compravendita, tutti i clienti vanno identificati e registrati su appositi registri forniti dalla Questura (che saranno conservati per 10 anni). Allo stesso modo, anche i gioielli vengono fotografati, descritti nel dettaglio e registrati (in libri numerati) per permettere il controllo da parte delle autorità e per 10 giorni non possono essere né lavorati, né fusi.

Il commerciante può liquidare con denaro contante i gioielli ritirati solo per un valore di massimo 500 euro, altrimenti è necessario utilizzare altri metodi di pagamento che siano tracciabili. Al termine della compravendita, il cliente riceve una ricevuta riepilogativa dei precedenti documenti su cui è anche riportata la quotazione compro oro che si è impiegata per la stima. Qualora si manifestino situazioni di ambiguità, gli operatori sono obbligati a darne comunicazione all’UIF. Chi controlla il rispetto di tutte queste norme è la Guardia di Finanza, che alla presenza di due contravvenzioni può anche sospendere l’attività del punto vendita.